Qui il rapporto completo Global Soft Power Index 2022
L’Italia uno dei paesi con la maggiore capacità di influenzare le scelte delle altre nazioni senza alcuna coercizione militare o economica. Grazie ad una crescita record anno su anno l'Italia entra nella top 10 del Brand Finance Global Soft Power Index 2022 sulla base delle 100.000 opinioni raccolte presso un campione rappresentativo della popolazione di 101 nazioni a novembre 2021.
Il 2021 per l’Italia è stato un anno speciale, The Economist ha decretato l’Italia paese dell'anno e infatti, dopo il crollo dall’11° posto al 19° dello scorso anno, quest’anno l’Italia guadagna 9 posizioni e si piazza al 10° posto. Il forte recupero è evidenziato dal guadagno di 6,4 punti su 100 nella analisi condotta da Brand Finance. Solo USA, Cina e UK hanno performato meglio dell’Italia.
Il crollo dello scorso anno è dovuto in buona parte alla cattiva immagine che l’Italia ha diffuso nel mondo in seguito alla pandemia. Diversamente quest’anno, il paese è riuscito a migliorare la propria percezione sulla gestione del Covid, dell'Educazione & Scienza, Affari & Commercio, Media & Comunicazione, Familiarità e Relazioni Internazionali.
L'Italia risulta la nazione il cui cibo è il più amato al mondo e quella con la popolazione più amichevole. L'Italia è superata solo dal Brasile in termini di percezione sulla qualità del divertimento. Al terzo posto in qualità del patrimonio culturale, dopo Egitto e Cina; sempre al terzo posto in qualità delle relazioni internazionali, dopo Svizzera e Canada. L'Italia è al quarto posto in termini sia di arte & intrattenimento sia di generosità.
Massimo Pizzo managing director Italia di Brand Finance afferma:
"Quest'anno la soft power italiana si è molto rafforzata grazie all'ottima reazione alla pandemia del governo e della popolazione. La buona gestione del governo ha anche migliorato l'immagine dell'Italia in aree in cui siamo tradizionalmente percepiti deboli come Affari & Commercio ed Educazione & Scienza che si sono aggiunti ai nostri tradizionali punti di forza come il modo di vivere e il patrimonio culturale. Il recupero record di quest’anno segue il crollo dello scorso anno e riporta la soft power italiana ad un livello coerente con propria la forza economica. D’altra parte, queste forti variazioni indicano che l’immagine & la reputazione italiana non è particolarmente solida perché soggetta ad eventi contingenti piuttosto che ad una crescita organica."
Notoriamente brand commerciali influiscono sull’immagine dei diversi paesi nel mondo. Ad esempio, la moda, il lusso e il cibo arricchiscono la percezione sull’Italia. Lo scorso anno i prodotti e i brand italiani erano reputati secondi solo a quelli giapponesi. Diversamente, quest’anno i prodotti e i brand italiani sono stati superati da quelli americani, francesi e cinesi. Questa perdita di posizione non è dovuta ad un indebolimento degli italiani, ma a un rafforzamento degli altri.
Massimo Pizzo managing director di Brand Finance continua:
“Nonostante il lieve rafforzamento dei brand italiani nel percepito della popolazione mondiale, i nostri prodotti complessivamente sono meno attraenti di quelli americani, francesi e cinesi. Ovviamente si tratta di una percezione molto generica, però è importante tenerne conto come stimolo per rafforzare sempre di più l’immagine & la reputazione dei nostri brand.”
Russia e Ucraina
Rispetto alla rilevazione condotta a novembre 2021, in seguito alla quale la soft power Russa era stata stimata al 9° posto nel Global Soft Power Index 2022, oggi la Russia ha avuto un crollo del 19% in termini di reputazione. Infatti, Brand Finance ha condotto un paio di settimane fa un nuovo sondaggio per aggiornare il percepito sulla Russia presso 10 paesi che sintetizzano la rappresentanza geografica, economica e politica mondiale.
Solo in Cina e in India, la Russia non ha avuto un pesante calo della reputazione. Inoltre, diversamente da novembre 2021, le popolazioni di Brasile, Sud Africa e Turchia oggi ritengono che la Russia abbia un’influenza negativa sul pianeta, allineandosi così alla percezione della maggioranza degli occidentali.
In seguito alla guerra è migliorata la percezione sull'Ucraina. Infatti, cresce la conoscenza, la reputazione e l'influenza di questa nazione presso la popolazione mondiale.
Il sondaggio appena condotto da Brand Finance ha anche evidenziato che il 52% della popolazione cinese ritiene responsabili gli americani del conflitto tra Russia e Ucraina. Anche buona parte della popolazione indiana ritiene gli americani responsabili; infatti, il 46% afferma che la guerra è responsabilità degli USA e della Nato, mentre solo il 32% degli indiani ritiene i Russi colpevoli. Diversamente la maggioranza della popolazione degli altri otto paesi intervistati ritiene i Russi responsabili della guerra.
In tutte le 10 nazioni intervistate c’è una quota di popolazione che gli americani responsabili della guerra. Dalla ricerca risulta particolarmente rilevante, oltre ai cinesi, la quota di turchi e di americani che ritiene gli USA responsabili della guerra.
Global Soft Power Index Top 10
Oltre a quella italiana, anche la soft power di USA, UK, Cina e Francia si è molto rafforzata; mentre quella della Germania, del Giappone e della Svizzera hanno perso un po' di smalto.
Durante l'ultimo anno molte nazioni hanno recuperato la forza che avevano perso a causa di una gestione non brillante del Covid - tra queste gli USA, il Regno Unito, Francia e Italia - superando così nazioni che hanno avuto meno problemi di immagine in seguito alla pandemia.
La soft power USA ha beneficiato sicuramente dell'allontanamento della presidenza Trump che ha migliorato la percezione sul paese. Diversamente, la fine dell'era Merkel in Germania non ha inciso positivamente sull'immagine del paese che aveva molto beneficiato della gestione dell’ex cancelliera.
La crescita della potenza cinese era già nelle corde. Superata la pandemia, la Cina grazie alla forte economia e alla grande attività di vera e propria soft power condotta in tutto il mondo, non poteva che aumentare la propria potenza.
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Brand strength is the efficacy of a brand’s performance on intangible measures relative to its competitors. Brand Finance evaluates brand strength in a process compliant with ISO 20671, looking at Marketing Investment, Stakeholder Equity, and the impact of those on Business Performance. The data used is derived from Brand Finance’s proprietary market research programme and from publicly available sources.
Each brand is assigned a Brand Strength Index (BSI) score out of 100, which feeds into the brand value calculation. Based on the score, each brand is assigned a corresponding Brand Rating up to AAA+ in a format similar to a credit rating.
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The steps in this process are as follows:
1 Calculate brand strength using a balanced scorecard of metrics assessing Marketing Investment, Stakeholder Equity, and Business Performance. Brand strength is expressed as a Brand Strength Index (BSI) score on a scale of 0 to 100.
2 Determine royalty range for each industry, reflecting the importance of brand to purchasing decisions. In luxury, the maximum percentage is high, while in extractive industry, where goods are often commoditised, it is lower. This is done by reviewing comparable licensing agreements sourced from Brand Finance’s extensive database.
3 Calculate royalty rate. The BSI score is applied to the royalty range to arrive at a royalty rate. For example, if the royalty range in a sector is 0-5% and a brand has a BSI score of 80 out of 100, then an appropriate royalty rate for the use of this brand in the given sector will be 4%.
4 Determine brand-specific revenues by estimating a proportion of parent company revenues attributable to a brand.
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6 Apply the royalty rate to the forecast revenues to derive brand revenues.
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